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La sala operatoria

La sala operatoria

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Cosa si intende per Sala Operatoria?

La sala operatoria della Clinica Veterinaria G.Semprini è di Gruppo 2 e le procedure mediche aderiscono alle BPV.
Cosa significa? Proviamo a fare chiarezza.

Forse si dà per scontato che un ambiente dove vengono eseguiti interventi chirurgici sia una sala operatoria. Se questo è vero per la medicina umana all'interno di strutture Accreditate o negli Ospedali (sottoposti a criteri autorizzativi molto severi), non sempre è vero all'interno di ambienti  veterinari. Nella nostra regione (le autorizzazioni sanitarie sottostanno a regolamenti Regionali e Comunali) la sala operatoria in ambiente veterinario deve rispettare, per essere chiamata tale, alcune caratteristiche.
Gli ambienti veterinari vengono quindi classificati dalla Variante 1 alla Guida CEI 64-56 in locali di Gruppo 0 (clinica e diagnostica non strumentale) o di Gruppo 1 (clinica e diagnostica strumentali e terapia chirurgica). Sono quindi i locali di Gruppo 1 a potere essere destinati alla chirurgia, dove il paziente proprio perchè collegato a strumenti elettromedicali per il monitoraggio e la terapia (Monitor multiparametrici, elettrobisturi, bisturi laser, pompe da infusione ecc.), deve essere, insieme all'operatore medico, protetto da schock elettrici e da black out improvvisi. I requisiti minimi di una sala operatoria veterinaria devono quindi essere:

- presenza di un progetto elettrico redatto da un ingegnere
- dichiariazione di conformità (dell'esecuzione del progetto) dell'impiantista
- locale in gruppo 1 (normativa CEI 6456)
- gruppo di continuità (almeno per la lampada scialitica)
- illuminazione di emergenza

E' sufficiente?

Per la normativa sì. Tuttavia nessuna normativa impone la presenza di:

- anestesista
- ossigeno
- monitor per parametri vitali
- sistema per la sterilizzazione degli strumenti
- attrezzature e presidi medicali per il "basic life support"

Inoltre vi sono alcune considerazioni da fare. Se è vero che tali disposizioni possono essere ritenute adeguate da un punto vista elettrico per la cosiddetta "piccola chirurgia" o "chirurgia minore" (come la castrazione/sterilizzazione di un gatto o asportazioni di noduli cutanei ecc.), le cose cambiano per chirurgie di tipo specialistico. Se infatti consideriamo interventi di ortopedia dove si applicano materiali protesici o chirurgie toraciche o addominali avanzate (dove la sterilità è fondamentale), le necessità impiantistiche diventano maggiori. E' risaputo a livello scientifico che gli interventi che necessitano tempi maggiori di 90 minuti sono da considerarsi "contaminati" (per la semplice durata dell'esposizione dei tessuti) anche se eseguiti in sale operatorie di "Gruppo 2".

Le sale di Gruppo 2 infatti sono dotate, oltre ai requisiti del Gruppo 1, di:

- trasformatore di isolamento (la sala è completamente isolata da un punto di vista elettrico dagli altri ambienti ed è provvista di allarme nel caso vi sia anche la benchè minima dispersione di terra).

- le prese elettriche sono collegate ai nodi di terra e al gruppo di continuità (sistema di batterie tampone che permette il funzionamento di tutte le apparecchiature elettromedicali fino alla fine della chirurgia).

- Unità di trattamento dell'aria (UTA): la sala operatoria è climatizzata (a temperatura ed umidità costante) da un sistema di ricambi dell'aria prestabiliti. L'aria viene prima filtrata da un filtro antivirus (a porosità certificata), e successivamente immessa nell'ambiente a flusso laminare in modo da avere una quantità di m3/h di immissione maggiore dell'aspirazione. Questo porta ad avere una camera "in pressione" che permette, all'apertura della porta di accesso (ingresso-uscita del personale), di non avere contaminazione dagli ambienti vicini.
Inoltre la sala è dotata di un sistema di aspirazione dei gas medicali esausti (per la sicurezza degli operatori).

Non dobbiamo poi dimenticare le BPV (Buone Pratiche Veterinarie): si tratta di procedure di comportamento medico che vengono considerate indispensabili (ma non  obbligatorie) per considerare la pratica medica e chirurgica corretta (nel senso che si mettono in campo tutte le pratiche ed i dispositivi possibili per ridurre i rischi per il paziente). Le BPV prevedono che il personale all'interno della sala operatoria abbiano una adeguata vestizione (berretto chirurgico,  mascherina, camice e guanti sterili), che in sala operatoria sia presente un medico anestesista e che siano presenti tutti i presidi medici necessari:
- pompe da infusione (per la somministrazione dei farmaci per via intravenosa a volume costante e programmabile)
- ossigeno
- macchina per l'anestesia inalatoria
- ventilatori volumetrici per la respirazione controllata e/o assistita
- monitor multiparametrici per il controllo dei parametri vitali del paziente (in genere capnografia, saturimetria, ECG, pressione).

La struttura cui affidate il vostro Pet è provvista di tutto ciò? E' bene informarsi. In ogni caso, se ne fosse provvista, questo ne giustifichrebbe ampiamente i maggiori costi (anche molto maggiori a volte) che la struttura sostiene per mettere nelle migliori condizioni possibili la vita del vostro animale. Se quindi in una struttura che lavora secondo le BPV in ambienti idonei CEI il preventivo per una chirurgia è più elevato, non meravigliatevi. Le spese (ammortamento impianti, materiali d'uso e personale specializzato) non sono certo paragonabili a quelle di un ambulatorio.